Vladimir Luxuria racconta del periodo buio in cui voleva farla finita
Nel corso della puntata di sabato 18 febbraio, Silvia Toffanin ha ospitato moltissimi ospiti interessanti. Verissimo, la trasmissione più famosa del sabato pomeriggio di Canale 5, continua a mietere successi. Il pubblico segue con affetto e attenzione le puntate e Silvia lo ripaga con ospiti interessanti ed interviste esclusive.
Tra gli altri, sabato pomeriggio, nel salotto della Toffanin, è stata intervistata anche Vladimir Luxuria. Più che un’intervista formale, si è trattato in realtà di una chiacchierata, nella quale Vladi si è sentita, giustamente, libera di essere se stessa. Vladimir in una semplice chiacchierata ha voluto ripercorrere le principali tappe del suo cammino. Un percorso lungo e difficile, lastricato di ostacoli e di dolore ma capace di portarla finalmente all’accettazione di se stessa. L’opinionista dell’Isola dei Famosi ripete più volte nel corso del pomeriggio che tutto ciò che ha vissuto l’ha portata dove è ora. Soprattutto le ha permesso di essere la donna felice e di successo che può definirsi oggi.
Il Vladimiro che ero, lo considero un fratello minore. Era triste e malinconico, vomitava perché si rifiutava di esistere. Si immaginava diverso, pensava di non avere un futuro. La voce di Vladi è piena di emozione, quasi rotta dal pianto. Il ricordo della se stessa di prima è ancora vivido e lucido nella mente e nel cuore. Poi la memoria vola all’infanzia. Un periodo difficile da un punto di vista economico, dato che la famiglia dell’opinionista non aveva certo condizioni di vita agiate. Eppure Vladimir dice con serenità che è grata si suoi genitori e che ha avuto un’infanzia dignitosa.
Eppure non tutto è stato rose e fiori. Ci sono stati anche periodi difficili, in particolare un periodo buio, che Vladi ricorda con precisione. C’è stato un periodo in cui volevo farla finita perché stavo male. Pensavo che quelli come me non avessero futuro e l’unica soluzione fosse stordirsi. Una morte bianca, una sorte di suicidio dilazionato. Poi ho preso in mano la mia vita e ora sono pronta a dare la forza a chi ne ha bisogno.